Dare il nome.
Dare il nome è un atto fondante, è una creazione. E' la creazione dell'identità.
Dare corpo e realtà a qualcosa e, magari, dargli un destino.
Dare il nome a qualcosa o a qualcuno non è atto da poco. E' anzi atto divino perchè fa esistere ciò che prima non esisteva.
Ad un certo punto, quando si aspetta un bimbo, si arriva al fatidico nodo: come lo chiamiamo?
C'è chi già lo sa da quando aveva 13 anni. Ha un nome in testa. Il resto non conta.
C'è chi, metodicamente, vaglia ogni possibilità e stila liste che vengono mano a mano assottigliate fino a rimanere col solo vincitore.
C'è chi va sul sicuro e pesca in famiglia.
C'è chi rimanda, rimanda, rimanda....convinto poi che, vedendo la faccia del neonato, avrà un'illuminazione.
Io sono una di quelle del secondo gruppo. Io faccio liste. Io sono la regina delle liste.
Le faccio per tutto: spesa (ma questa è facile), cose da fare, cose da fare al lavoro, cose da ricordarsi, bagagli, libri da leggere, film da vedere.....Io faccio liste.
Prima che scoprissimo il sesso del bambino io e mio marito ci siamo lanciati nell'avventura di redigere una "lista nomi". La lista era personale e divisa per sesso: ognuno avrebbe scritto le proprie preferenze e poi le avremmo confrontate.
I nomi in comune tenuti in cima, i nomi che proprio non piacevano all'uno o all'altra cancellati.
Ora voi penserete che sia stato un gioco da ragazzi. Ma dare un nome non può mai essere un gioco. E' una cosa importante, fondamentale, fondante.
Così questa lista è rimasta sul frigorifero per settimane.
Ogni volta, entrando in cucina, ci buttavamo l'occhio e poi organizzavamo un brain storming e decurtavamo nomi.
Poi abbiamo saputo il sesso e la lista si è naturalmente dimezzata.
Alla fine, ma proprio alla fine, abbiamo scelto.
E questa scelta è stata un pezzo di creazione e un pezzo di parto e un pezzo di destino ...
Vero, un lavoraccio... per poi chiamarlo con mille soprannomi e nomignoli :)
RispondiEliminaGià. Così Diego, che è un nome, breve, asciutto, diretto è diventato Dieghino, Dieguccio, Dieguito...
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