domenica 25 agosto 2013

Venire al mondo

1pàrto    ['parto]
s.m.


sm
il partorire
sm
[in senso figurato] qualsiasi prodotto dell'ingegno

Mi ero preparata. Avevo letto tantissimo durante i mesi di gravidanza.
Partecipavo ad un forum, andavo in piscina per fare un corso di nuoto per gestanti, frequentavo il corso preparto dell'ospedale dove avrei partorito e quello del consultorio vicino casa. Avevo comprato un libro che spiegava passo passo tutti i nove mesi di gravidanza. E lo avevo pure letto. 
Mi ero preparta.
Ma non ero proprio preparatissima al fatto che Dboy sarebbe arrivato e avrebbe stravolto qualsiasi piano, progetto, organizzazione. Cominciando da prima di subito. Nascendo all'inizio della 37esima settimana.

Pensavo che certe cose succedessero solo nei film. Pensavo che solo nei film alla bella gestante si rompessero le acque e via, in un turbinio di sospiri e pianti, in un paio d'ore, arrivasse il pupo.
Togliete i sospiri e i pianti e pure il paio d'ore.  Ma il resto è andato così.

Tutto sommato ho avuto una buona gravidanza: come disturbo solo nausea e bruciori di stomaco e due periodi di un mese a letto a causa del collo dell'utero corto. 
Ed ero preparata. Avevo letto, mi ero informata. Avevo scelto consapevolmente la ginecologa e dove avrei voluto partorire, ho valutato che avrei potuto farcela senza epidurale. Ho letto Tracy Hogg e tante testimonianze sul parto. Mi sono lasciata tentare dal parto in acqua e dal parto in casa.
Mi sono informata sull'allattamento. Mi sono informata su supporti per portare.
Poi lui ha dato chiaro segno di voler uscire e io non avevo nemmeno pronta la valigia!

Mi si sono rotte le acque come nei film e come in molti film era presto ma, fortunatamente, non troppo da farci preoccupare. Sono stata ricoverata e trattata con antibiotico (per preservare il canale del parto da eventuali infezioni) e cortisonico (per dare una sferzata di energia ai polmoni di Dboy).
Dopo tre giorni e due induzioni sono entrata in travaglio.
Ma io ero preparata. Sapevo tutto, avevo letto tutto. 
Ero sola perchè avevo mandato via tutti e, francamente, la cosa mi faceva stare più tranquilla. 
C'è poco da fare, il parto è qualcosa di personale, non c'è nessuno che possa fare niente. Te la vedi tu col tuo dolore.
Io stavo bene così.
Aspettavo Dboy, sentivo che lui voleva uscire. Voleva vederci.
Sono stata calma, ho cominciato ad accogliere ed accettare il dolore delle contrazioni come qualcosa che mi avvicinava alla nascita. Le ho assecondate.
Sono stata premiata perchè a due ore dell'inizio delle contrazioni avevo il parto aperto di 4 cm e dopo altre due ore e mezzo sull'orrendo lettino della sala parto (bisognerà riparlarne, delle sale parto...) e alla quarta spinta è arrivato.
Ed ha pianto subito.
E' sgusciato fuori.
E' venuto al mondo.


Nessun commento:

Posta un commento